venerdì 11 febbraio 2011

... tutta questa tecnologia dove ci porterà? ... rimanere increduli a certe notizie ...

Il problema in cui si rischia di imbattersi con tutta questa tecnologia è il linguaggio giovanile, il modo in cui ci ritroveremo ad esprimerci man mano che andremo avanti negli anni. Già ora si parla di nativi digitali e immigrati digitali, come se quest' ultimi fossero una categoria estranea, come fossero un mondo a parte.
 
Da uno studio canadese emerge che l'utilizzo degli sms e delle chat, aiuterebbe i giovani a migliorare le proprie competenze linguistiche. Ma come è possibile? Come è possibile che abbreviare parole migliori queste competenze? 
Con l'utilizzo di tutte queste tecnologie si è totalmente persa la voglia di prendere in mano una penna, di provare l' ebbrezza di avere davanti a sè un foglio bianco e di iniziare a "buttar giù" pensieri e parole; si è perso l'entusiasmo di entrare in una libreria o in una biblioteca e respirare il profumo dei libri, quel profumo che emana la carta dopo molti anni, il profumo di storia, di un passato che aspetta solo di essere aperto e sfogliato. 
Oggi non accade perchè possiamo fare tutto ciò rimanendo comodamente seduti sulla poltrona di casa nostra, avendo davanti a noi un computer, dalle più svariate caratteristiche, forme e colori. 
Ci rendiamo conto che i giovani di oggi non sanno pronunciare una frase di senso compiuto, non sanno declinare i verbi, proprio perchè oggi questo uso improprio della tecnologia gli permette di trovare tutto sul web.

L'uso delle tecnologie che contraddistingue la vita e l'interazione tra i giovani sta modificando il linguaggio che essi utilizzano. La scrittura di SMS, al pari della comunicazione online, è contraddistinta da nuove forme di abbreviazione, che permettono una maggiore immediatezza comunicativa, a scapito dell'eleganza stilistica. Questo linguaggio è stato spesso accusato di rendere i giovani meno competenti nell'uso della lingua e delle regole grammaticali che la contraddistinguono.

Ma uno studio, svolto dall'università di Toronto, sembra dimostrare il contrario: cioè, che gli SMS e le chat rafforzano il linguaggio dei giovani. La ricerca, che è stata svolta osservando le differenze nel linguaggio utilizzato nel parlato e nella scrittura di SMS o sul web, ha permesso alla ricercatrice Sali Tagliamonte, di sottolineare l'utilità del linguaggio scritto usato dai giovani nel migliorare le loro competenze linguistiche.

La ricerca dimostra come, nello scrivere SMS o chattare sul web, i giovani si dimostrino particolarmente attenti alle forme linguistiche impiegate, molto più di quanto facciano nel parlare. Addirittura, sembra che lo scambio di messaggi, porti con sé la volontà di sfoggiare le proprie conoscenze di fronte al proprio interlocutore.

... nativi digitali VS immigrati digitali ...

Partendo da una distinzione di base cerchiamo di capite chi siano i nativi digitali e chi siano gli immigrati digitali. I “Digital natives” sono le generazioni nate a partire dal 1990, anno in cui è cominciato il boom delle nuove tecnologie – telefonia mobile (cellulari), internet (la rete delle reti), la multimedialità etc., per cui la maggior parte di questi ragazzi è cresciuta immersa nell’uso esagerato delle nuove tecnologie. Essi hanno acquisito più che delle competenze sugli strumenti tecnologici delle abilità sul loro uso. Infatti, essi operano a velocità “supersonica” con le tastiere riuscendo anche a svolgere più funzioni contemporaneamente quali ad esempio chiacchierare con l’amico guardandolo in faccia e contemporaneamente digitare sulla tastiera del cellulare un sms. Questi ragazzi comunicano tra di loro usando un linguaggio specifico che potrebbe essere definito da “addetti ai lavori”; infatti vengono usati termini abbreviati dove le vocali sono quasi del tutto abolite (cm, tt, xkè ,etc.) : classico linguaggio da chat.
Al contrario, gli immigrati digitali o "Immigrans digital" sono coloro che pur non essendo nati in un ambiente digitale ci sono entrati successivamente.

Cliccando su questo link potrete trovare un articolo pubblicato originariamente in The Source Technology che prosegue a parlare della differenza "nativi digitali e immigrati digitali" ... un articolo interessante ... buona letturaaaaaaa

http://translate.google.it/translate?hl=it&langpair=en%7Cit&u=http://technologysource.org/article/digital_natives_digital_immigrants/

Generazione Facebook

venerdì 4 febbraio 2011

Essere genitori: un ruolo sempre più difficile e pieno di responsabilità

Come fanno i figli ad abbracciare valori e principi morali in un mondo sempre più competitivo e preso dalle sue dinamiche di potere e successo?
La famiglia è spesso distratta. Le madri devono svolgere il loro difficilissimo ruolo nei ritagli di tempo. I padri, quando non sono troppo occupati dal lavoro, spesso sono stanchi.
Talvolta i genitori si sentono in colpa per questo e spesso tollerano comportamenti inaccettabili da parte dei figli.
Spesso è un problema di comunicazione e di conoscenza: le famiglie non riescono a porsi le domande giuste per conoscere i propri figli, per mancanza di tempo, di idee. I problemi aumentano, tra l’altro, quando in famiglia ci sono conflitti tra i genitori, quando le coppie si separano e non comunicano, spesso trascurando i figli.
Secondo voi il ruolo dei genitori è quello di provvedere solo ai bisogni biologici dei figli o è quello di veri educatori?